Tra arte, emozione e comunicazione...
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Sito di Alessandra Mesiano , artista e MusicArTerapeuta nella Globalità dei Linguaggi

Attività di Ricerca e Studio





2013 - Convegno nazionale di Globalità dei Linguagggi "Art Ribel" presentazione cortometraggio "Con-Tatto Com-Muoversi Con-Vibrare Gusto Personale nell'Arte di Vivere nonostante tutto" Teatro del Mare - Riccione (RN)
2012 - Laboratorio di MusicArTerapia nella GdL "Conosciamoci lasciando una traccia" Patù (Le)
2012 - VIII Convegno in Scienze Oncologiche - Fondazione Lilli - "Nuovi Farmaci e nuove tecnologie in oncologia: Mito e realtà delle nuove frontiere" - Cortometraggio di Alessandra Mesiano "Arte di Vivere Nonostante Tutto nella Globalità dei Linguaggi Metodo Sefania Guerra Lisi - Archivio di Stato - Cosenza 24-25-feb
Dal 2011 - MusicArTerapeuta nella Globalità dei Linguaggi metodo S. Guerra Lisi.
Dal 07/2012 a 08/2012 - Ricerca di MusicArTerapia nella GdL metodo S. Guerra Lisi nei reparti di pediatria, chirurgia, blocco operatorio e Centro di Malnutrizione nell'Hopital la Croix de Zinviè du Benin.
Dal 07/2011 a 08/2011 - Ricerca di MusicArTerapia nella GdL metodo S. Guerra Lisi nei reparti di pediatria e chirurgia nell'Hopital la Croix de Zinviè du Benin.
Dal 2005 al 2011 - Ricercatrice in formazione nella MusicArTerapia nella GDL - Globalità dei linguaggi - metodo Stefania Guerra Lisi.
2010 - VI Convegno - Fondazione Lilli - "Ricerca, tutela ambientale e prevenzione contro i tumori" - cortometraggio del Laboratorio di Alessandra Mesiano la "Terapia dell Anima" - Palazzo Arnone - Cosenza 21-22 maggio
Dal 2007 al 2009 - Riabilitazione per mezzo delle Arti espressive presso l'Oratorio S. Carlo Borromeo di Rende (CS).
Dal 2008 - Laboratorio Terapia dell'anima presso della Fondazione Lilli Funaro (CS).
1998/2008 - Riabilitazione psicosociale attraverso l'Arte "Borgo dei mastri" Paterno Calabro (CS).
1996/2006 - Riabilitazione psicosociale attraverso l'Arte con i pazienti diversamente abili presso il centro "Associazione Volontari Amici dei Disabili" di Cosenza.
2003/2006 - Riabilitazione psicosociale attraverso l'Arte con i pazienti del Centro Igiene Mentale di Cosenza.
2001/2002 - Riabilitazione psicosociale presso la Chiesa di Sant'Andrea Corsini (RM).

foto ricerca e studio

Convegni

RICERCA, TUTELA AMBIENTALE E PREVENZIONE CONTRO I TUMORI
VI Convegno - Fondazione Lilli - Palazzo Arnone Cosenza 21-22-Maggio 2010
Cortometraggio a cura di Alessandra Mesiano "La terapia dell anima".

Anche per questa edizione del Convegno della Fondazione Lilli ci fa piacere rilevare la presenza di quello che è sempre stato un tratto caratteristico dell'incontro, una caratteristica che da un sapore particolare all'evento scientifico e che riguarda il saper riportare un tratto che riguarda l'umanizzazione della medicina. Questa volta a colorare questo tratto è appunto l'esperienza del Laboratorio dell'Anima diretto dalla d.ssa Alessandra Mesiano nei locali della Fondazione. In questo laboratorio si aiutano le persone a tollerare il disagio della malattia oncologica attraverso gli strumenti dell'arte. Questa esperienza appartiene ad un filone terapeutico ormai consolidato come avviene in istituzioni dedicate alla cura del cancro. Il Laboratorio dell'anima testimonia inoltre la presenza viva di Lilli come persona capace di accettare la propria sofferenza e di trasformarla in voglia profonda di vita e di gioia. Il presupposto sul quale si basa questa esperienza è quello che l'arte è capacità e voglia di creare vita e rende possibile trasformare per un attimo il pianto in sorriso. Oggi viene riportato in questo convegno un cortometraggio del quale è protagonista Rosa, una paziente oncologica che oggi non c'è più, che descrive questa sua esperienza come quella di un musicista che disegna con il corpo le righe musicali di una vita che nel suo sfuggirci ritrova la sua essenza più vera. Questo laboratorio prevede la partecipazione anche dei parenti sopravvissuti alla morte di una persona colpita da tumore ed in quanto tale porta con sé l'importante potenziale di essere anche un gruppo di supporto per le famiglie. Ciò che si crea all'interno di questa esperienza è una collezione di momenti di vita che, attraverso l'arte in senso lato, vengono in qualche modo resi eterni permettendo così di mantenere un legame sensibile tra chi parte e chi resta, facendo sì che l'anima che crea questi momenti ridiventi in qualche modo quel corpo che, secondo l'accezione ebraica, ci consente di porci ancora una volta in relazione con gli altri. E' singolare come i movimenti rotatori di danza, quasi un sufismo meditativo di Rosa, richiamino la firma di Lilli, che è logo della fondazione e del convegno, e che presenta il cuore sopra un accenno di passo di danza.

Patrizia Guerrieri MD,MS

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L'ALIMENTAZIONE IN SITUAZIONI PARTICOLARI
Convegno - "Art Ribel un'arte che apre i cancelli"
Teatro del Mare - Riccione 2013
Cortometraggio a cura di Alessandra Mesiano: "Con-Tatto Com-Muoversi Con-Vibrare Gusto Personale nell'Arte di Vivere nonostante tutto".

Durante la nostra esperienza all'ospedale "la Croix di Zinvie" in Benin ci siamo trovati difronte a situazioni diverse per ciò che riguarda l'alimentazione in età pediatrica. In primo luogo siamo venuti in contatto con un folto numero di bambini cui l'alimentazione era stata tolta perché il loro nucleo familiare di appartenenza era indigente e impossibilitato a provvedere ai loro bisogni essenziali. Un secondo gruppo di bambini invece era ospedalizzato perché affetto da varie patologie di natura medica e chirurgica. Nell'ambito dei bambini affetti da ma un caso molto particolare ci è stato offerto da un piccolo di paziente di 5 anni che era stato operato dall'equipe del dr.Marius. Egli fu operato di resezioni intestinale multiple per perforazione indotte da tifo. Segui un digiuno postoperatorio di una settimana cui doveva far seguito la riprese parziale e progressiva dell'alimentazione del piccolo paziente che, però, si mostrò molto riluttante, rifiutando ogni tipo di alimento. In occidente il problema si sarebbe risolto ricorrendo alla terapia parenterale cioè alimentando il paziente con una miscela liquida di carboidrati, aminoacidi, grassi e vitamine per via endovenosa. Successivamente sarebbe seguita la terapia enterale con liofilizzati al sapore di fragola o di banane composti sempre da miscele di carboidrati, aminoacidi , grassi e vitamine. In Africa questi prodotti avrebbero avuto ed hanno un costo enorme per la struttura ospedaliera che ospita questi pazienti e quindi non fu possibile ricorrere a questo tipo di alimentazione. Quando la dottoressa Mesiano ed io nel far visita ad altri pazienti operati dalla nostra equipe lo vedemmo rannicchiato, come un uccellino impaurito nel suo letto, fummo colpiti dal suo sguardo che non comunicava una richiesta di aiuto, ma esprimeva un intimo desiderio di essere lasciato solo ,ignorato, dissolto allo sguardo degli altri, e in particolare degli operatori sanitari. Il giorno successivo la nostra operatrice MusicArTerapeuta nella Globalità dei Linguaggi, dottoressa Mesiano, che faceva parte del gruppo italiano che si era recato all'ospedale "la Croix" in Benin, chiese l'autorizzazione ai dottori Olivier e Marius di prendere in "cura" il piccolo paziente per ricondurlo al "piacere dell'alimentazione". Il bambino e la dottoressa, iniziarono così un viaggio empatico, fatto di sguardi, contatti, carezze, che se all'inizio fu un po velato dalla diffidenza del bambino, successivamente costituì l'humus in cui entrambe le figure si mossero a proprio agio. Alla fase del conoscenza tattile e affettiva subentrò quella "artistica" in cui il bambino con il solo ausilio di colori e fogli impastò il suo sentire comunicando, a chi vuole ascoltare, le sue ansie, le sue paure, ma anche le sue gioie. Anche un piccolo strumento musicale lo aiutò ad uscire da quell'autoisolamento in cui si era rinchiuso per difendersi da chi gli "faceva male". Il bambino si riprese, partecipò alla festa finale che facemmo con tanti altri bambini nel corso della quale si riappropriò del suo diritto di vivere la sua infanzia. Quando ci siamo avvicinati al gruppo di altri bambini ospiti per vari motivi sempre all'ospedale di "la Croix" di Zinvie in Benin l'approccio con essi ha seguito lo stesso percorso. Il mezzo attraverso il quale ci siamo incontrati con tanti bambini è stata l'arte, intesa nella sua accezione più vasta e cioè tirar fuori da ognuno di loro tutti i colori dell'arcobaleno che per vari motivi le loro singole esperienze avevano oscurato. Si è creato così un laboratorio all'aria aperta dove su un grosso lenzuolo, ogni bambino ha lasciato la sua traccia di colore componendo in tal modo un mosaico di emozione a testimonianza del suo essere. In questo suo creare ha voluto valutare l'effetto del colore sulla pelle sua e sull'altro riscoprendo un altro modo di comunicare e un altro mondo di emozioni. Certo che tutto ciò non li ha guariti, ma ha infuso in loro l'idea che c'è un altro modo di soffrire, c'è un altro mondo in cui coniugando scienza, arte, e amore la sofferenza può essere più tollerata e più vissuta. Un approccio similare, ma con alcune peculiarità, è stato adottato presso il Centro di malnutrizione di Zinvie, gestito dalle suore Camilliane che si dedicano alle cure e alla alimentazione di bambini appartenenti a famiglie indigenti o abbandonati. Trattasi di bambini con gravi problemi fisici e psicologici, che ancor prima di nascere hanno conosciuto la sofferenza, la privazione e il dolore. Il concetto di sofferenza in Africa è diverso da quello conosciuto in occidente e nei paesi sviluppati. Da noi la sofferenza è spesse volte legata alla mancanza del superfluo, del futile,( si ammazza per aver di più), e anche quando essa è legata alla mancanza del bene in assoluto, la salute, c'è sempre il rimedio, perché abbiamo strutture sanitarie che ci possono risolvere il problema. In Africa la sofferenza è legata alla mancanza dei beni primordiali: cibo, acqua e amore. Quindi parliamo della carenza dei pilastri su cui si fonda ogni società piccola o grande che sia. E' partendo da questo diverso concetto di sofferenza che a volte commettiamo l'errore di voler "aiutare " il popolo africano solamente nel dare, offrire come un elemosina il nostro aiuto, dimenticando la loro immensa dignità. Noi nel contattare i piccoli del Centro di malnutrizione di Zinvie abbiamo approcciato "con-tatto" e riserbo, tenendo conto che prima di dare qualcosa ai piccoli, era necessario entrare dentro di loro con garbo e delicatezza. Questo lavoro è stato condotto dalla nostra dottoressa Mesiano che ha cominciato a comunicare con i piccoli giocando con il cibo, così che la nutella si trasformava in un colore da utilizzare per dipingere le mani, o in una pasta coibente per unire e costruire casette con fette biscottate, mentre il succo di frutta zampillava come una cascata colorata. E' così che essi hanno percepito, e assimilato il "diverso" che così diverso non è più sembrato perché ha percorso la loro fantasie e prima di entrare nel loro stomaco è entrato nella loro mente. Questo processo di avvicinamento di due culture una dell'eccesso, la nostra, e una della mancanza, la loro, si è reso possibile solo percorrendo la strade del rispetto, della solidarietà e dell'amore. Ciò che noi vogliamo comunicare è che questa strada della MusicArteTerapia può aiutare bambini, ma anche adulti a percorrere con minor difficoltà la strada della sofferenza e del dolore. Certo è che ciò che abbiamo fatto non ha la pretese di essere una linea guida per affrontare e lenire la sofferenza, ma è sicuramente un modo per aiutare e infondere fiducia in chi nella vita ha conosciuto il dolore. Quindi che sia un metodo valido o meno scientificamente a noi non riguarda tanto, ciò che per noi conta è provare a donare un sorriso a chi soffre.


dott. Carmine Del Prete
Chirurgo pediatrico


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