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Alessandra Mesiano rappresenta la sintesi dell’Arte di vivere nella
Globalità dei Linguaggi, in quanto esprime più valori dell’atto creativo:
quello autotelico, cioè l’arte genera benessere in chi la pratica, ma è al tempo stesso un valore condiviso nella funzione sociale.
Inoltre Alessandra Mesiano nel suo operare in MusicArTerapia promuove questa felicità, tutta umana, di dar corpo alle emozioni e alle
idee in chi, proprio per ipersensibilità sviluppata dalla sofferenza, ha più bisogno di un rispecchiamento positivo nelle proprie
tracce valorizzate. Infatti il tema delle sue opere è prevalentemente la natura filtrata dal vissuto omocromatico, dalla vista al
tatto, di materie messe in vibrazione luminosa, sia figurative che astratte: i vortici dei ‘tondi’, i viaggi nel segno, le memorie sinestesi
che, gli attraversamenti iridati ‘al di là del giardino’ nelle memorie di volti e cieli africani, in cui l’artista realizza nel volontariato
opere a quattro mani con bambini e disabili, in un percorso pedagogico-terapeutico, nella ‘Globalità dei Linguaggi’, dimostrando in centri
di Riabilitazione, Igiene Mentale, in reparti di Oncologia, l’effetto dei colori, delle forme, dei suoni sullo Spirito Vitale, che attinge
dal piacere sensoriale, la forza reattiva alla sofferenza. Per questa stessa ragione le opere di Alessandra Mesiano sprigionano un’energia
di contrasti in movimento, che evoca l’eco sonoro, brulicante della MATERia luminosa di tutte le cose.
Stefania Guerra Lisi
Ideatrice del metodo "MusicArTerapia nella Globalità dei Linguaggi"
Il mio pensiero...
Gli odori, i sapori, le amarezze, le gioie, gli abbracci, i cieli stellati visti in un freddo inverno, i ricordi soavi e felici sono tutti dentro di me. Le albe viste da sola o in compagnia di persone mai dimenticate, squarci di nubi nel cielo, canti soavi nell'aria, battiti di uccelli o gabbiani alle prime ore del giorno che sfiorano il sole e si dondolano nell'acqua, sono emozioni forti che la mia anima raccoglie con gioia, spesso anche la nostalgia di non essere lì, di là dal sole, di là da un tramonto, di là da un cielo con colori che nessuno può toccare, ma che può racchiudere e far volare allo stesso tempo nel proprio cuore. Ecco, l'unica felicità che ho, oltre ad assaporare tutte le emozioni che il giorno e la notte, i viaggi e le amicizie mi riescono a dare, è quella di riportare queste emozioni, queste sensazioni sulle mie tele. I ricordi e le sensazioni si sciolgono e pian piano diventano macchie di colore con trame gioise, sofferte, libere. I miei campi di grano, le mie albe, i miei tramonti, i miei amici uccelli, esplodono nella mia anima. Ella senza saperlo si diverte a specchiarsi nelle mie tele con il piacevole sottofondo di un pianoforte, di un violino; si fa bella e pian piano dal colore, solo dal colore, viene fuori sorridente o disperata.
